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Funghi dell'Appennino Pistoiese
Trekking : è diverso quello praticato per andare a funghi.
La scarpa giusta per l'escursione a funghi.
Forse vi sarà capitato di assistere a discussioni tra amici che si intrattengono al bar, in negozi sportivi o di caccia, sulle qualità più o meno rilevanti delle calzature da caccia e da trekking.
Sono moltissime le aziende che producono calzature per i due settori, caccia e trekking appunto, ma è opportuno, a mio avviso, fare un distinguo in funzione sia per l’uso che per le qualità degli infiniti modelli proposti.
Per chi, come me, deve scegliere calzature da trekking destinate principalmente della ricerca dei funghi nel bosco, è importante che la scarpa abbia certi requisiti :
• Deve assicurare un buona tenuta collo-piede alla caviglia per evitare distorsioni ;
• Avere la suola in Vibram per modellare la tenuta della stessa a diversi tipi di terreno in particolare sul rigido ;
• La suola deve presentare una discreta “dentatura” per fare presa anche nei terreni meno rigidi, morbidi o franosi ;
• Presentare rinforzi sia laterali che tacco-punta per sopperire a urti ed umidità ;
• Avere una tomaia pretrattata e garantita anti umidità ;
• L’interno deve essere fondamentalmente in Gore-Tex .
Qualcuno dirà che questi requisiti sono presenti nella maggior parte delle scarpe da trekking, vero, ma a questi ne aggiungo un altro, a mio avviso fondamentale il peso : la scarpa ideale per un cercatore di funghi mantenendo le caratteristiche sopra citate dovrebbe contenere il peso tra i 600 e 800 grammi !!
Pensateci bene : un cacciatore che sta al capanno, in parata, ad una posta, fermo o quasi in sostanza, può calzare anche scarpe molto più pesanti e robuste, uno che fa trekking solo per sentieri di difficoltà più o meno marcata pure, ma chi fa fuori sentiero, nel bosco appunto, e cammina per diverse ore non può permettersi calzature pesanti.
Per esperienza, e dopo aver testato personalmente nel corso degli anni diversi modelli di scarpa da trekking di più marche, oggi tra le maggiori aziende produttrici, delle quali vi rimando alla home page attraverso i link sottostanti, io scelgo e consiglio i modelli presentati dalla Dolomite e dalla Tecnica aziende Italiane di Treviso che offrono una gamma di modelli al top della qualità e dell’innovazione nel settore trekking, doti confortate oltremodo da una garanzia ed un’assistenza cliente impagabile.
• Deve assicurare un buona tenuta collo-piede alla caviglia per evitare distorsioni ;
• Avere la suola in Vibram per modellare la tenuta della stessa a diversi tipi di terreno in particolare sul rigido ;
• La suola deve presentare una discreta “dentatura” per fare presa anche nei terreni meno rigidi, morbidi o franosi ;
• Presentare rinforzi sia laterali che tacco-punta per sopperire a urti ed umidità ;
• Avere una tomaia pretrattata e garantita anti umidità ;
• L’interno deve essere fondamentalmente in Gore-Tex .
Qualcuno dirà che questi requisiti sono presenti nella maggior parte delle scarpe da trekking, vero, ma a questi ne aggiungo un altro, a mio avviso fondamentale il peso : la scarpa ideale per un cercatore di funghi mantenendo le caratteristiche sopra citate dovrebbe contenere il peso tra i 600 e 800 grammi !!
Pensateci bene : un cacciatore che sta al capanno, in parata, ad una posta, fermo o quasi in sostanza, può calzare anche scarpe molto più pesanti e robuste, uno che fa trekking solo per sentieri di difficoltà più o meno marcata pure, ma chi fa fuori sentiero, nel bosco appunto, e cammina per diverse ore non può permettersi calzature pesanti.
Per esperienza, e dopo aver testato personalmente nel corso degli anni diversi modelli di scarpa da trekking di più marche, oggi tra le maggiori aziende produttrici, delle quali vi rimando alla home page attraverso i link sottostanti, io scelgo e consiglio i modelli presentati dalla Dolomite e dalla Tecnica aziende Italiane di Treviso che offrono una gamma di modelli al top della qualità e dell’innovazione nel settore trekking, doti confortate oltremodo da una garanzia ed un’assistenza cliente impagabile.
Copyright Giovanni Bechi 2003