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Funghi dell'Appennino Pistoiese

La Montagna Pistoiese ricca della sua natura e della sua storia ha offerto ed offre tutt'oggi spunto a tanti autori per la narrativa ; sono innumerevoli i libri nei quali Lei rimane comunque la protagonista, vuoi per i racconti come pure per i trattati in genere. Leggo spesso libri di montagna, mi ci "ritrovo" meglio che in altri, si avvicinano di più al mio io, rispecchiano di più le mie idee, la mia passione per la natura.

Federico Pagliai, nato alla Lima sulla Montagna Pistoiese, "il paese più all'ombra d'Italia", e Francesco Guccini, che di Pavana, paese a confine tra Pistoia e Bologna dell'Appennino, ne sente le proprie radici "La casa sul confine della sera..." entrambi profondi conoscitori dei luoghi, sono gli autori che più hanno reso omaggio alla gente ed alla natura dei nostri monti ; attraverso i loro libri siamo divenutii partecipi di storie che una volta lette, difficilmente si scordano. A questi due autori, ho voluto e dovuto aggiungere Franco Sichi, autore di Pian degli Ontani, che con il suo "L'altipiano" ci regala gli scenari aperti e stupendi al di la della Foce di Campolino : l'altipiano compreso tra L'Orrido Di Botri, L'alpe delle Tre Potenze, Fontana a Troghi e Foce Giovo.

“ Montanari Indigesti ” Federico Pagliai - Maggio 2018
“Dovremmo sforzarci di essere parte integrante e attiva della montagna che vorremmo. Se non ci esponiamo mai a dire la nostra, ci sarà sempre qualcuno che sceglierà per noi”

E’ con questo approccio, uno dei tanti contenuti in questa sua nuova pubblicazione a 360 gradi sul vivere in montagna, che Federico Pagliai introduce “Montanari indigesti, effetti collaterali dell’andare per funghi”, libro che porta come prefazione la firma di Luca Calzolari (direttore della rivista ufficiale CAI, Montagna 360), i contributi di montanari d.o.c come Mirto Campi (sindaco di Fiumalbo) del notaio esperto di usi civici Antonio Marrese, del giovane Juka Ferrari, di Giovanni Bechi, Paolo Cinotti e con disegni di Simone Togneri.

Federico : "nel rileggerlo mi sono reso conto che ho scritto più da indignato italiano di montagna appenninica che da narratore di romanzi o storie: per questo, credo non sarà facile presentarlo. Si presta meglio a essere oggetto di discussione. Ma va bene così”.

“ Tempo da Elfi ” Guccini - Macchiavelli - Settembre 2017
Le stagioni si avvicendano sempre uguali a Casedisopra, fra la tabaccheria della Nerina e le due caserme - dei Carabinieri e della Forestale - che invano vigilano sulla trattoria-bar di Benito, dove anche quando la stagione della caccia è chiusa il maiale servito in tavola ha un curioso retrogusto di cinghiale... Eppure ultimamente qualcosa sta cambiando. In paese compaiono ragazzi e ragazze dagli abiti colorati, calzano sandali di cuoio intrecciati a mano e vendono i prodotti del bosco e della pastorizia: sono gli Elfi, che vivono in piccole comunità isolate sulla montagna, senza elettricità, praticando il baratto e ospitando chiunque bussi alla loro porta senza porre domande. Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale, sente risuonare nell'aria due spari proprio quando nemmeno i cacciatori avrebbero licenza di esploderli. E di lì a poco, ai piedi di un dirupo viene trovato un cadavere: proprio un giovane elfo, si direbbe. Inizia per Poiana l'indagine più difficile della sua carriera. Perché potrebbe essere l'ultima, ma non solo: perché si troverà a sospettare degli amici più cari, perché dovrà ammettere che l'intuito femminile può essere imbattibile, perché per trovare la direzione giusta dovrà essere pronto a perdersi nel bosco...

“ La Pioggia Fa Sul Serio ” Guccini - Macchiavelli - Ottobre 2014
Ancora una volta Guccini e Macchiavelli sanno evocare per noi i sapori e le emozioni più intense delle loro montagne e ci conducono lungo i valichi appenninici, dal Quattrocento a oggi, fino a scoprire una verità sorprendente e più che mai attuale. Un romanzo forte come le radici di un albero secolare, appassionante come un inseguimento nel bosco, coraggioso come chi sa guardare negli occhi la verità. Non solo un giallo ma anche un libro di denuncia dello sfascio di questi luoghi : i monti sono abbandonati e franano a valle, non c'è più una strada montana che non abbia un'interruzione. I sentieri che fin dal '400 accompagnavano gli spostamenti, sono ormai spariti. Oltre all’assassino da scoprire, il grande protagonista è l’Appennino, con la sua maestosa dolcezza, custode di tesori nascosti : i pendii dolci e selvaggi dell’Appennino tosco-emiliano, fanno da sfondo a boschi, carrarecce, bracconieri, cinghiali, raccoglitori a ufo di funghi, di mirtilli, che nel libro vivono le loro storie. La penna che scrive, denuncia una natura cambiata, trascurata, violentata dall’uomo, ma anche una montagna, che apparentemente silenziosa, è invece piena di misteri infrattati nei sentieri, nelle forre, nelle rocce, e che stimola e si fa amare anche per questo.

“ Il Bosco di nessuno di voi ” Federico Pagliai - Settembre 2013
"Il bosco di nessuno di voi" non è propriamente un luogo ma un'altra parte che ciascuno può interpretare e sentire come crede.
Il libro - inconcluso per definizione perché il girotondo degli animali che lo popolano è infinito - racconta di un incanto senza tempo dove lo spirito di osservazione sulla natura si mescola, nell'autore e nel lettore, con la voglia e la determinazione di dimenticare la civiltà, di buttar via l'orologio e di qui, in definitiva, tutto il resto. Le scene del bosco di Federico Pagliai non hanno memoria né coscienza della nostra realtà, ma più entriamo in quelle maglie invisibili più ci diventa insopportabile la vita che siamo costretti o abbiamo scelto di vivere. Il paese Italia, corrotto, indebitato, offeso dal cemento ci pare una mostruosità rispetto a quel mondo antico che ci raccontano le stagioni, le montagne, le piante e la vita nei campi e l'allevamento del bestiame.
Pagliai è un uomo che dedica tutta la sua vita alla montagna e ce la riporta con la sua dolcezza e la sua crudeltà. Così il "mondo che gira" male viene sommerso dalle voci degli animali, da miliardi di alberi che respirano e, finalmente, dalla libertà.

“ Come un filo che pende ” Federico Pagliai - Dicembre 2012
Il terzo libro di Federico.
"Vedi ragazzo, sembra di andare avanti, di progredire. . . Ma a me non pare sai? Io ho paura, anzi credo, che si stia tornando indietro. Questo è un mondo che gira male. Ma io, ho quasi cento anni, e ormai sono a fine corsa, non ci posso far nulla. . . Peccato, io non avrei paura di tornare indietro".

Un mondo di crinali, natura, alberi, pietre, animali e funghi. Atmosfere tra fiaba e realtà. La storia di una vita, quella di Gildo, ultimo contadino della montagna pistoiese, ripercorsa attraverso esperienze, storie e ricordi raccolti dalla penna di Federico, giovane legato alla montagna e alle proprie radici che vuole tenere vive e riscoprire per non perderle del tutto. Storia di un incontro tra generazioni ma anche storia dello sviluppo, spesso avventato, di una comunità. Andare a lavorare in fabbrica e abbandonare i vecchi mestieri di bosco, di bestie e di campo o continuare a vivere in montagna in simbiosi con i ritmi dettati dalle stagioni? Bivio che divide e che costruisce nuove realtà sociali. Attraverso i racconti di questo libro sarà possibile tornare a vivere un tempo in cui la vita degli uomini scorreva in simbiosi con una natura forte e fiera, un altro mondo così diverso da quello di oggi.




“ L'altopiano ” Franco Sichi - Settembre 2011
Un romanzo che unisce amore e intrigo alla passione per storia e archeologia. Una storia in cui nulla è come sembra e che ci porta in giro per il mondo, partendo dalla foce del Campolino, in provincia di Pistoia, tra mirtilli, boschi e la tenuta dell'Altopiano, appartenuta a Francesco IV di Modena, per arrivare fino a Machu Picchu, alla ricerca di una città scomparsa fondata dagli antichi Inca.
Silvia, bellissima e intraprendente presidentessa di una Fondazione che si occupa di formare brillanti studenti di archeologia, ci condurrà attraverso viaggi e avventure dentro un mistero tutto da svelare.
Pagine intense, ricche di spunti, passioni e colpi di scena, pagine che legano abilmente il territorio di Pistoia a scenari internazionali.

“ Rughe da salita ” Federico Pagliai - Giugno 2011
E' il secondo libro di Federico.
E' un libro di montagna. Il titolo, Rughe da salita, è un tributo alla gente dell' appennino. Volti umani su cui il tempo ha disegnato rughe, mappe geografiche di esistenze, biblioteche umane dove trovi di tutto: vizi, virtù e sentimenti. Storie sospese tra leggenda e realtà di boscaioli, fungai, bugiardi, cantastorie, burloni, cacciatori e scalpellini.
Nove piccoli romanzi e altrettanti strategie che i vari protagonisti mettono in atto per fregare la morte, per ironizzare sulla vita quando questa ti prende a schiaffi, per andare in direzione contraria e ostinata, per dare importanza a valori come l'amicizia, il lavoro manuale, l'amore, il contesto naturale. Personaggi animati dall' alfierano motto "volli fortissimamente volli" al guinzaglio, però, di un Destino beffardo che si diverte a regalare, punire, concedere, togliere.Sullo sfondo, scenario mai uguale a sé stesso, il sipario della Natura della Montagna Pistoiese: quassù dove Natura è Cultura, se ci viene tolta la Natura muore anche la Cultura.

“ Malastagione ” Guccini - Macchiavelli - Gennaio 2011
Un libro scritto a "due mani", Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, che ispira tutto il profumo di quel crinale d'Appennino, tra Emilia e Toscana, che parla di "malastagione" il tempo dei boschi abbandonati e depredati, ma anche di giovani coraggiosi che lottano per che tutto non frani.
Nel bosco di castagni che domina Casedisopra, minuscolo paese dell'Appennino tosco-emiliano, il vecchio Adùmas, montanaro con un nome da romanzo, ha appena bevuto qualche sorso di grappa, giusto per ingannare l'attesa della posta alla caccia, quando poco lontano spunta una bestia come non ne ha mai viste. Davanti ai suoi occhi è appena comparso un cinghiale con un piede umano tra le fauci. I paesani, convinti che il vecchio abbia alzato troppo il gomito, sono subito pronti a schernirlo... Tutti, tranne Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale che nonostante la sua giovane età sa bene quanti segreti possa nascondere la terra scura sotto i castagni. Poiana comincia subito a indagare attorno al caso del cadavere privo di un piede che forse giace in mezzo al bosco. Ma gli tocca scoprire subito che le relazioni e gli affari tra i notabili del luogo creano un groviglio di interessi più pericoloso e inestricabile di un roveto.



“ I miei crinali, sedici colpi di pennato ” Federico Pagliai - Maggio 2008
E’ il libro di esordio del Pagliai, pubblicato nel 2008.
Un libro scritto di getto, “ di stomaco” come ama dire Federico. Un testo scritto senza pensare di pubblicarlo. Sedici racconti di emozioni, e da emozioni, scritti con un linguaggio essenziale, diretto, tagliente. Come un colpo di pennato: l’antico strumento cui i boscaioli si servivano per disostruire i sentieri. Ricco di metafore collegate al mondo naturale “ I miei crinali” è costituito da sedici racconti, riconducibili a fatti realmente accaduti, ambientati sui crinali della montagna pistoiese. Un libro che si snoda tra storie di amori e di dolori, di vita e di morte, di goliardie e di fatiche, di amicizie e solitudini. Un libro di identità e di memoria cui Federico si rivolge quasi spronando gli abitanti della montagna pistoiese ad apprezzare la loro specificità culturale difendendola da modelli culturali dilaganti ed estranei alle piccole comunità delle montagne povere.

Copyright Giovanni Bechi 2003